È stato un appuntamento interessante, l’incontro dedicato al Teatro nell’ambito della seconda edizione del progetto “Il bello nell’arte” sia per chi era presente all’Auditorium del MAXXI, sia per chi grazie al live streaming di Telecom ha seguito il dibattito in rete sul nostro blog o attraverso il live twitting di Commedie, con gli ashtag #MAXXInWeb e #ilbellonellarte.
Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI ha introdotto l’iniziativa sottolineando l’apertura di questo spazio museale verso tutte le discipline, nessuna esclusa e ponendo la tematica del bello sotto la luce del paradigma etico più che estetico.
Appena iniziata la diretta in streaming su MAXXINWEB ed è stato subito chiaro come in epoca digitale, il ‘salotto culturale’ sia divenuto un più ampio spazio virtuale che riesce a coinvolgere ed emozionare anche chi rimane a casa, comodamente seduto in poltrona davanti al proprio pc.
Marcella Logli della Fondazione Telecom Italia ha posto l’accento proprio su questo. Le numerose attività di Telecom, volte a digitalizzare della cultura, hanno l’obiettivo di parlare ai nativi digitali che attirati dalla tecnologia vengono sensibilizzati sulle discipline artistiche contemporanee e ai silver surfer che, impossibilitati a recarsi fisicamente alle manifestazioni ma attratti dai contenuti culturali, iniziano a prendere confidenza con il mondo social.
Il fertile tandem MAXXI/Telecom è riuscito a far viaggiare in rete topic quali ‘la bellezza’ e ‘le arti’ e ad avvicinare così tutti i pubblici: i nativi digitali che attirati dalla tecnologia vengono sensibilizzati sulle discipline artistiche contemporanee e i silver surfer che, attratti dai contenuti culturali, iniziano a prendere confidenza con il mondo social.
La presentazione si è conclusa rapidamente per lasciare spazio al dialogo on e off line e Nancy Brilli – intervistata dal critico cinematografico Mario Sesti – ha dimostrato di avere le idee molto chiare in fatto di network.
Secondo l’attrice italiana la rete è sinonimo di democrazia, accessibilità e partecipazione. Il Cinema e soprattutto la Tv prima del Web 2.0 si stavano addormentando.
Le nuove tecnologie possono aiutare molto il Teatro la cui promozione è basata in grande sostanza sul passaparola, internet e i social network, in sostanza, ne sono un’amplificazione a livello globale. In più in tempi di crisi per la carta stampata, ci sono tanti blog di critica teatrale che scrivono commenti e recensioni intelligenti, anche se non sempre competenti.
Essere in rete, sia come attore che come persona comune, significa accettare il giudizio, mettersi in gioco ma soprattutto incontrare il pubblico.
Ha continuato la Brilli, “sarebbe un’esperienza interessante lavorare per una serie televisiva i cui personaggi fossero pilotati dal pubblico della rete, ma non credo che questo si possa fare in Italia”.
Interessante la digressione dell’attrice sull’importanza della Commedia Italiana, argomento a noi caro.
Nancy Brilli, che si definisce un’attrice brillante, in questi giorni in scena al Teatro Quirino di Roma con “La Locandiera”, preferisce i ruoli comici dove, a suo avviso, all’attore viene richiesta più tecnica occasione preziosa per crescere di più professionalmente e umanamente, come nel caso di Mirandolina, un personaggio che dal 1752 a oggi, riesce ad essere ancora attuale e a rendere il testo goldoniano eternamente un classico.
Incalzata sull’argomento da Mario Sesti, l’attrice risponde alla citazione della grande Monica Vitti “scoprire di far ridere è come scoprire di essere la figlia del re” con “la risata è una droga e in teatro, come nella vita, è fondamentale“, frase che postata in rete dai blogger ha guadagnato molti retwitt tra i follower dell’evento su Twitter.
Così, in poco più di un’ora, grazie alla simpatia di Nancy Brilli e ai 128 account che hanno partecipato allo stream dei 225 twitter, l’argomento ha scalato la classifica dei trend topic italiani, permettendo agli ashtag #MAXXInWeb e #ilbellonellarte di raggiungere circa 240 mila persone.
Un’esperienza vissuta da parte di tutti i blogger culturali che hanno partecipato all’appassionante retwitting come un successo che ancora una volta ha dimostrato come la tecnologia possa facilmente spazzar via la polvere dalla vecchia idea di cultura e di teatro.
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Elisa Abbadessa