Sui ruoli comici se ne dicono tante. Si dice sia più difficile interpretare ruoli comici rispetto a quelli drammatici, si dice che esistano bravissimi attori comici che spesso sono anche ottimi attori drammatici, mentre si dice sia più arduo il contrario.
Ma quanti e quali attori sono riusciti ad aggiudicarsi l’Oscar recitando in una Commedia?
Il primo riconoscimento andò all’attrice brillante Judy Holliday, nota per il suo querulo timbro di voce, che fu la prima a vincere in un ruolo comico l’Oscar come migliore attrice grazie al film “Nata ieri” (1950), pellicola tratta da una fortunata commedia di Garson Kanin. Racconta la metamorfosi di un ex ballerinetta ignorante, mantenuta da un rozzo e corrotto uomo d’affari che l’affida ad un giornalista affinché le insegni a stare in società, ruolo da lei già recitato per 3 anni a Broadway, valse alla Holliday l’ambito premio.
La seconda statuetta la vinse Walter Matthau che vinse l’Oscar per miglior attore non protagonista nel film “Non per soldi… ma per denaro“(1966), caustica commedia di Billy Wilder che punta il dito sull’avidità anche dei sentimenti. Durante la lavorazione, Matthau fu colpito da un infarto ed è infatti possibile notare il cambio di corporatura dell’attore (che passò da 190 a 160 libbre) fra una scena e l’altra del lungometraggio.
Questa pellicola fu la prima di una lunghissima serie (11 film) di collaborazione con Jack Lemmon tra cui annoveriamo le commedie campioni d’incassi La strana coppia (1968) e La strana coppia 2 (1998) tratte dalle opere teatrali di Neil Simon.
Lo stesso Matthau affiancò Goldie Hawn in “Fiore di cactus” (1969) film per cui la Hawn vinse l’Oscar e il Golden Globe come migliore attrice non protagonista e una menzione speciale ai David di Donatello.
Nel film Toni Simmons (Hawn) cerca a tutti i costi di convolare a nozze con un maturo dentista (Matthau) che, per evitare di impegnarsi troppo, finge di essere sposato con figli, finché, quando la ragazza tenta il suicidio e lui le propone di sposarlo, si troverà costretto ad assumere la sua fedele infermiera (Ingrid Bergman) a posare come sua moglie, finendo per innamorarsene.
Il quarto ad aggiudicarsi il plauso a Hollywood fu George Burns che vinse l’Oscar per miglior attore non protagonista nel film “I ragazzi irresistibili” (1975) pellicola tratta dall’omonima commedia di Neil Simon ispirata alla vita di una vera coppia di artisti del vaudeville, Joe Smith e Charles Dale che vede Burns affiancato da Walter Matthau. Willy Clark (Matthau), divo al tramonto che si ricicla in qualche pubblicità, viene scritturato dalla Tv insieme ad Al Lewis (Burns), il vecchio compagno di un tempo, per riproporre sul piccolo schermo lo sketch del dottore, un loro scintillante cavallo di battaglia. I due, però, da molto tempo non lavorano più insieme e si detestano, tanto che Willy si rifiuta categoricamente di accettare la proposta perchè non sopporta Al (“Mi dava le ditate”, senza contare che sputava, però “era fantastico, il migliore”), finché il nipote Ben (Richard Benjamin) riesce a convincerlo.
Splendido interprete sia di ruoli drammatici che comici, Kevin Kline vinse l’Oscar per miglior attore non protagonista nel film “Un pesce di nome Wanda” (1988) inserito dall’American Film Institute al 21esimo posto nella classifica delle migliori cento commedie di tutti i tempi, interpretando il ruolo di Otto “Non chiamarmi stupido!” West, facendone un personaggio indimenticabile: un americano ottuso, violento ed eccessivo, tra gag irresistibili e battute contro la rigidità anglosassone, citazioni rimasticate di filosofi e scienze orientali e un uso particolare dello spagnolo (dell’italiano nella versione originale).
Anche la fenomenale Whoopi Goldberg vinse l’Oscar come migliore attrice non protagonista per il film “Ghost”(1990), ritagliandosi un ruolo comico nella commovente pellicola.
Nel 2013 la giovanissima Jennifer Lawrence ne “Il Lato positivo” che si è aggiudicata l’Oscar e il Golden Globe come migliore attrice protagonista ricevendo anche ovazioni dalla critica: Richard Corliss di Time ha scritto: “La ragione per rimanere è Jennifer Lawrence. Aveva solo 21 anni quando è stato girato il film, Lawrence è una rara giovane attrice che interpreta l’adulto. Scontrosa e appassionante, si presta a un’intelligenza matura per ogni ruolo… Jennifer Lawrence è il lato positivo in questo film per lo più ordinario.” mentre Peter Travers di Rolling Stone ha scritto che Lawrence “è una specie di miracolo. Lei è maleducata, sporca, divertente, sboccata, sciatta, sexy, vibrante e vulnerabile, a volte tutte nella stessa scena, anche nello stesso respiro. Nessuna lista di migliore attrice contendenti all’Oscar sarebbe completa senza l’elettrizzante Lawrence. Lei si accende sullo schermo“.
Infine nel 2014 è finalmente il turno di Cate Blanchet, protagonista tormentata di “Blue Jasmine”, l’ultimo film di Woody Allen.
Dopo aver ricevuto ben 5 candidature (vincendone solo 1 nel 2003 per “The Aviator”) questa è la prima volta che vince l’Oscar per un ruolo da protagonista. Antieroina nevrotica ed elegante, viaggia continuamente sul doppio binario del dramma e della cruda ironia, quella in “Blue Jasmine” è una delle sue performance più sorprendenti, già premiata ai Golden Globe 2014.